Ci vediamo a casa.
Quante volte lo diciamo nella nostra quotidianità? A volte con toni rassicuranti e affetto, altre volte come promessa per una ramanzina e in qualche occasione in modo distratto, mentre stiamo già pensando ad altro, per abitudine.
In questo racconto in due puntate, ci immedesimiamo nella vita domestica di sei diversi personaggi per riflettere sul ruolo della luce nei differenti spazi della casa, tra applicazioni funzionali, decorative ed emozionali.
Finalmente a casa
Giacomo apre la porta di casa e mette piede nel suo nuovo soggiorno guardandosi attorno soddisfatto. Il suo mini appartamento ha proprio tutto quello che desiderava e, pensandoci bene, non sembra poi così piccolo. Sorride pensando che dare luce alle pareti verticali è stata davvero una buona idea.
Chiunque si appresti ad acquistare o ad arredare casa, si ritroverà a fare delle considerazioni in merito alle dimensioni delle stanze, in particolare quando le metrature sono ridotte. Per ampliare gli spazi, o meglio la loro percezione, solitamente si ricorre alla tinteggiatura delle pareti con tonalità chiare.
Anche la luce può dilatare gli spazi grazie all’illuminazione indiretta delle pareti verticali, come si apprezza in questo render.
Un soggiorno, tante atmosfere con la luce
Elisa socchiude gli occhi e respira, finalmente una serata libera a casa, in santa pace!
Ha già deciso dove la trascorrerà: sul suo divano in soggiorno. Deve solo decidere come. Riprendere quel libro iniziato tempo fa, lanciarsi in una maratona di serie TV o dedicarsi allo yoga? L’ambiente si adeguerà alla sua scelta grazie alla luce.
Per l’illuminazione generale del soggiorno ben si prestano downlight o profili lineari a soffitto con ottica diffusa o larga che rivestono l’ambiente di una luce morbida e accogliente.
In assenza di luci dedicate come lampade da lettura o piantane, la possibilità di dimmerare l’apparecchio rappresenta un ulteriore comfort: si può infatti regolare l’intensità luminosa in base al momento e all’attività da svolgere.
Secondo la norma UNI/TS 11826:20211 il livello di illuminamento necessario all’attività di lettura è di 300 lux. Se invece nel medesimo ambiente non si svolge un’attività tale da rappresentare un compito visivo, si può restare attorno ai 100 lux, una soglia indicata per attività come la conversazione.
Elisa potrà regolare la luminosità al massimo (100%) per leggere un libro, dimezzarla per lo yoga (50%), mentre per il suo programma TV preferito probabilmente preferirà ridurla al minimo (10%).
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Oltre a regolare al minimo l’intensità dei downlight, per creare un’atmosfera raccolta Elisa potrebbe sfruttare anche la presenza delle applique a parete monoemissione: la luce indirizzata verso l’alto illuminerà l’ambiente in maniera indiretta e più delicata.
Se, diversamente, le lampade a parete fossero l’illuminazione principale della stanza, la versione biemissione rappresenta la scelta preferibile.
A prescindere dall'emissione singola o doppia, l’ottica asimmetrica consente di spingere la luce nella zona frontale con maggiore intensità.
Ricorrere alle applique è una soluzione che ben si adatta agli ambienti dove l’installazione di un downlight comporterebbe opere murarie notevoli.
Se il soffitto è costituito da travi a vista, inoltre, l’installazione a parete conferisce maggior pregio perché consente di enfatizzare il legno.
Applique e arredamento
Elisa ha spento gli incassi a soffitto, lasciando che il soggiorno sia illuminato solamente dalle applique di fronte a lei. Mentre si riscalda con la sua tisana arancia e cannella, il suo sguardo si perde tra le foglie della carta da parati a tema tropicale. La luce la fa risaltare mentre il corpo della lampada scompare, rivestito della stessa carta da parati.
Grazie alle versioni con primer, le lampade possono essere rivestite con la carta da parati, come ha fatto Elisa, oppure possono essere dipinte con la stessa vernice della parete, per nascondere l’apparecchio, di giorno e di sera.
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Abbiamo dedicato un articolo al primer, lo trovi qui!
Se, al contrario, Elisa avesse scelto delle applique per completare l’arredamento dell’ambiente, avrebbe potuto giocare con il colore delle finiture come il cromato o delle colorazioni RAL come l’arancio puro o il blu Capri. Avrebbe potuto anche richiedere una finitura speciale che si inserisse al meglio nel contesto richiamando qualche altro elemento d’arredo.
Inoltre, la luce può anche aiutare a esaltare una parete e in particolare la sua texture: un’ottica wall grazing può donare importanza e sottolineare la matericità di una pietra ricostruita.
Per questo effetto si prestano principalmente apparecchi a incasso, ma anche profili lineari su staffa installati vicino alla parete.
Luce per mensole
Lo sguardo di Elisa si sposta dalla carta da parati e corre per la stanza fino alle mensole dove negli anni ha raccolto molti ricordi, tra souvenir di viaggi (alquanto kitsch!), foto Polaroid di gite con gli amici, cataloghi di mostre d’arte.
In un soggiorno spesso trovano posto ripiani, librerie e nicchie dove riporre elementi d’arredo e libri. L’illuminazione di questi oggetti richiede apparecchi di piccole dimensioni, come incassi o mini proiettori, installabili in spessori e spazi ridotti e discreti visivamente.
Gli elementi che riponiamo in questi piccoli angoli cambiano nel corso del tempo e per questo spesso si sceglie un’ottica diffusa o larga, che riesca ad abbracciare tutto lo spazio e tutti gli oggetti nel corso del tempo.
Elisa ha preferito invece una luce d’accento che illumini con precisione un oggetto. In questo caso lo zoom ottico è la soluzione ideale, perché permette di regolare l’emissione luminosa stringendo o allargando il fascio di luce.
Cucina e sala da pranzo, ricette di luce
Simone è emozionato, stasera aspetta due vecchi amici per cena. La tavola è apparecchiata con cura, l’arrosto è già in forno e ha preparato un angolino sulla penisola per l’aperitivo che gli ospiti consumeranno mentre lui finirà di cucinare. La luce della sospensione racchiude in un cerchio luminoso gli stuzzichini e i calici. L’effetto sui bicchieri gli sembra un invito: quasi quasi si potrebbe già gustare un po’ di vino mentre aspetta gli ospiti, in ritardo come sempre.
Di frequente cucina e sala da pranzo convivono nello stesso locale, favorendo la convivialità tra chef e commensali. Da un lato questi due spazi costituiscono un unico ambiente, dall’altro le attività che vi si svolgono li rendono zone a sé stanti. Un’accurata progettazione è in grado di soddisfare questa doppia esigenza: l’illuminazione generale li unisce, mentre la luce dedicata crea delle gerarchie. Solitamente si propende per mantenere la stessa temperatura di colore, ad esempio un bianco caldo 3000K, sfruttando corpi illuminanti ed emissioni diversi.
Individuiamo tre aree principali: il piano di lavoro ovvero la cucina vera e propria, la zona pranzo, ossia il tavolo dove si consumano i pasti, e infine l’ambiente generale, che ingloba i primi due.
Per l’illuminazione generale l’ideale è ricorrere ad apparecchi illuminanti installati a soffitto con ottica larga o diffusa, in grado di abbracciare tutta l’area in modo uniforme e di dare continuità, in maniera analoga al living.
Per un impatto visivo minimo è consigliabile ricorrere ai classici downlight, che offrono diverse possibilità estetiche di finitura e forma. In alternativa, per la medesima funzione si può ricorrere a delle plafoniere, come nell’appartamento della seconda foto, dove sono state scelte sia per il tavolo che per la cucina, avvicinando visivamente i due contesti.
Spostiamoci ora nella zona di lavoro dove è necessario un buon quantitativo di luce, nell’ordine dei 500 lux, che sarà indirizzato verso il piano per consentire a Simone di vedere bene mentre cucina. La scelta potrebbe ricadere anche qui su degli incassi a soffitto, con ottiche più strette, preferibilmente orientabili, così da concentrare l’emissione luminosa verso le aree che necessitano di luce.
Nel caso in cui il piano sia sovrastato dai pensili è necessario rischiarare le zone dove le lampade a soffitto non arrivano. Per questo vengono in aiuto dei corpi illuminanti dedicati a questa applicazione, come i profili a luce diffusa con il corpo fisso o orientabile capaci di illuminare senza il rischio di infastidire il cuoco all’opera.
Luce sospesa sulla penisola
Gli amici di Simone stanno apprezzando l’aperitivo, lo si vede da come il piatto degli stuzzichini è già stato spazzolato! Prevedere una penisola è stata proprio un'ottima idea, pensa Simone spegnendo il forno, qui è solito fare colazione tutte le mattine.
Ricorrendo a delle sospensioni è possibile dare a questo spazio una propria identità sia tramite il corpo della lampada, sia con l’emissione luminosa.
L’installazione di una sospensione richiama alla mente un tavolo da pranzo a tutti gli effetti e giocando con le finiture è possibile armonizzare l’apparecchio con l’ambiente. Lo si può inserire in maniera discreta, come nel primo scatto qui sotto, dove la finitura bianca lascia che l’attenzione vada al rivestimento decorativo della parete, oppure renderlo protagonista con una finitura in contrasto con il resto, come nella seconda foto.
L’ottica di questi apparecchi verrà scelta considerando la superficie da illuminare, l’altezza del corpo della lampada dal piano e l’effetto di luce desiderato, più uniforme o più cadenzato.
Illuminare l’area da pranzo
Simone ha fatto accomodare tutti alla tavola da pranzo, una luce ad hoc pone l’accento sulla cura dei dettagli e l’intonazione dei colori. Il primo piatto sembra un successo, la sua emozione si stempera in una risata quando Luigi propone un brindisi dedicato a lui, lo chef della serata.
A tavola la luce dovrà trovare un equilibrio tra funzionalità e atmosfera. Alla luce generale d’ambiente si aggiunge un’illuminazione proveniente dal soffitto dedicata al tavolo. Oltre alle sospensioni, con applicazione analoga alla penisola della cucina, Simone potrebbe ricorrere a plafoniere oppure profili posizionati in corrispondenza del tavolo.
Abbiamo seguito Giacomo, Elisa e Simone alle prese con la vita in casa, la creazione della giusta atmosfera in salotto, la funzionalità e gli aspetti pratici della luce in cucina. Nella seconda parte del nostro articolo dedicato all’illuminazione nel residenziale ci soffermeremo sulla camera da letto, il bagno e i disimpegni.
Hai fatto delle scelte diverse con i nostri apparecchi in un ambiente residenziale?
Bibliografia
1. UNI/TS 11826:2021 Luce e illuminazione - Illuminazione di interni residenziali domestici con luce artificiale. La normativa europea EN 12464-1:2021 Light and lighting - Lighting of work places - Part 1: Indoor work places si concentra sull’illuminazione di ambienti di lavoro interni.