Nella seconda parte della nostra passeggiata nel verde continuiamo a familiarizzare con l’illuminazione di altri soggetti del giardino, il tronco, le piante basse e le aiuole; aggiungeremo infine una breve incursione nel lato oscuro del giardino, tra ombre e aree di confine.
Anche il tronco dice la sua
Se nella prima puntata abbiamo parlato di chiome, in tanti progetti di landscape il tronco la fa da padrone perché imponente o perché caratterizzato da un groviglio di nodi che merita di essere esaltato.
Nella maggior parte dei casi l’illuminazione prediletta è quella dell’incasso o del proiettore posto ai piedi del tronco, ma
ne basta uno?
O quanti?
Che ottica?
Come visto nel primo post dobbiamo anzitutto capire l’ambiente.
scegliere il punto di osservazione.
🔶 Se il punto di vista privilegiato permette di ammirare un solo lato del tronco, probabilmente è sufficiente posizionare un solo corpo illuminante, come nel caso dell’ulivo qui sotto, dove per via delle dimensioni del fusto è stata scelta un’ottica larga (40°-60°).
🔶 Se invece il nostro albero è in una posizione centrale della scena, lavoreremo con le emissioni luminose tutt’intorno, restituendo la tridimensionalità del tronco, come nei casi del baobab e della palma qui sotto, dove sono stati utilizzati due corpi illuminanti con un’ottica stretta (15°-30°), per raggiungere altezze più elevate.
🔶 Sono registrati anche casi in cui la chioma è stata letteralmente oscurata dall’egocentrismo dei tronchi :)
🔶 Un ultimo esempio, vogliamo dedicarlo a quelle tipologie di alberi in cui non vince né la chioma né il tronco, dove il carattere si esprime nel punto di raccordo tra i due elementi, come nel caso del pino marittimo. In questo caso l’ottica 30° di un proiettore di 37W raggiunge ed esalta la forma chiave che carica di personalità uno stupendo paesaggio.
Cespugli e piante basse, che illuminazione richiedono?
Per loro valgono gli stessi input visti per la chioma ma… a scala ridotta.
Se vogliamo utilizzare un incasso a terra sarà di bassa potenza, circa 2W, con emissione luminosa larga. Tuttavia questo genere di apparecchi applicati ai cespugli potrebbero giocare un brutto scherzo. Infatti l’emissione verso l’alto non avvolge la forma di un bosso nella sua totalità, neanche un’emissione orientabile può esserci d’aiuto. Rischiamo che ci sia molta dispersione della luce.
Per i cespugli proponiamo proiettori che possano essere indirizzati in maniera puntuale e posti a una distanza e altezza utile per avvolgere il fogliame, su picchetti ad esempio, per alzare la sorgente e di conseguenza illuminare anche la parte alta del cespuglio.
Interessante è anche valutare il comportamento della luce se il proiettore o un incasso con un'ottica larga o diffusa vengono posizionati all’interno del cespuglio.
l’effetto ottenuto con la retroilluminazione può risultare spettacolare.
T’illuminerò l’aiuola
Abbassando lo sguardo ancora un po’ troviamo le aiuole, spesso disseminate di sassi bianchi, corteccia o terriccio.
La nostra soluzione preferita è un apparecchio molto semplice e d’effetto con il corpo interamente in vetro che di giorno scompare e di sera crea una luce discreta e in qualche modo fiabesca.
Le ombre non sono fantasmi
Nelle foto che seguono, vogliamo spendere una parola sulle ombre che si generano se l’albero si trova vicino a una parete. Certo, non vogliamo farvi scoprire l’acqua calda, stiamo suggerendo di valutare oltre agli effetti di luce anche gli eventuali effetti d’ombra per integrarli nel progetto e ad esempio farli dialogare con l’architettura residenziale.
La prima foto qui sotto ad esempio ritrae l’atrio di un complesso di uffici in cui una trama di ombre decora il passaggio che dalla zona verde conduce all’interno dell’edificio. L’ombra è originata da un proiettore con ottica 13° che, direzionato verso la chioma, crea la proiezione di un elegante foliage in chiaroscuro.
I confini
Illuminare i confini, specialmente nel caso di un’abitazione privata contribuisce a creare una sensazione di sicurezza, il concetto di marcare il mio spazio e quello della mia famiglia. Per questo spesso si usano paletti o incassi a terra che illuminano i muretti perimetrali.
Al contrario, nei parchi o situazioni ibride di transizione tra urbanistica e vegetazione, ci può essere la precisa volontà di creare un continuum visivo tra le zone.
Passaggi, collegamenti tra le zone principali del giardino
Una volta individuate le parti da esaltare, vorremo probabilmente collegare tra loro queste zone oppure collegarle al punto di ingresso del giardino.
A seconda del tipo di passaggio possiamo individuare l’apparecchio più appropriato, paletto, proiettore, segnapasso, incasso a terra.
Poiché i fattori da considerare sono molti, abbiamo preparato un articolo dedicato interamente ai camminamenti in esterno.
Fin qui abbiamo parlato di diversi tipi di chioma e dei loro diversi effetti d’illuminazione, dei tronchi che rubano la scena, piante basse e ombre. Nel prossimo post: finiture, colore della luce e luce colorata.
Hai illuminato un tronco particolarmente esuberante con i nostri apparecchi?